Emicrania cronica e disturbi mestruali: indicazioni di uno studio statunitense
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02/07/2015
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Spierings EL, Padamsee A. Menstrual-cycle and menstruation disorders in episodic vs chronic migraine: an exploratory study Pain Med. 2015 Apr 30. doi: 10.1111/pme.12788. [Epub ahead of print]
Accertare la correlazione fra disturbi mestruali ed emicrania: è questo l’obiettivo dello studio di E.L. Spierings e A. Padamsee, della Division of Craniofacial Pain, Headache and Sleep presso la Tufts University di Boston, USA. L’emicrania è una forma di cefalea, di gravità variabile, che colpisce circa il 6 per cento degli uomini e il 18 per cento delle donne. La più elevata prevalenza si registra nelle donne di età compresa fra i 18 e i 49 anni, generalmente in corrispondenza delle mestruazioni. A livello clinico si distingue fra emicrania episodica ed emicrania cronica a seconda che, nell’arco di un mese, il numero totale di giorni segnati dal disturbo sia rispettivamente: - uguale o inferiore a 14; - uguale o superiore a 15. E’ noto come l’emicrania si associ a metrorragia, dismenorrea ed endometriosi, in quest’ultimo caso soprattutto nella forma cronica. I due ricercatori hanno studiato 96 donne affette da emicrania, di età compresa fra i 18 e i 45 anni, per determinare la prevalenza di disturbi mestruali (oligomenorrea, polimenorrea, dismenorrea e metrorragia) nell’emicrania episodica e cronica. Dall’analisi dei dati è emerso che l’incidenza dei disturbi mestruali, in generale, e della dismenorrea (dolore mestruale), in particolare, è significativamente più elevata nelle donne con emicrania cronica rispetto a quelle con emicrania episodica (rispettivamente: 41.2 vs 22.2%; 51.0 vs 28.9%; P ≤ 0.05). Questo risultato può essere spiegato con il quadro infiammatorio cronico che investe queste donne e le rende più sensibili al dolore in tutte le sue diverse manifestazioni.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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