EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Curare la vulvodinia: un cammino complesso e faticoso, ma vincente

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
Curare la vulvodinia: un cammino complesso e faticoso, ma vincente
08/02/2024

Racconti di sofferenza, resilienza e guarigione

Il futuro è roseo, se si incontra la persona giusta. Con questa premessa, vorrei raccontare la mia esperienza in questa fase del mio percorso riabilitativo.
Da circa cinque anni soffrivo di dolore durante i rapporti: dapprima una sorta di fastidio, poi un dolore come di una ferita aperta e, via via, un dolore acuto che mi ha impedito di avere rapporti completi con mio marito per tre anni. Un dolore che poi ha iniziato a persistere anche al di fuori dei momenti di intimità.
Questa situazione mi ha procurato molta sofferenza emotiva, e ha influenzato il rapporto di coppia.
Durante le varie visite ginecologiche mi sono trovata in situazioni non sempre gradevoli: mi è stato prescritto perfino un gel anestetizzante! E la maggioranza dei medici non mi ha nemmeno preso seriamente in considerazione, al punto che mi sentivo “sbagliata” e in imbarazzo a raccontare una situazione sempre più difficile da condividere, fino a sentirmi quasi in colpa.
In seguito una ginecologa della mia città mi ha diagnosticato una vulvodinia, e mi ha indirizzata dalla migliore in Italia, la professoressa Graziottin: una donna – mi disse – che ha speso tutta la sua vita professionale nello studio e nella cura del dolore, e che era l’unica a cui si sentiva di affidarmi.
Così dall’ottobre scorso ho iniziato un percorso di cura con la professoressa, seguendone fedelmente tutte le indicazioni: stile di vita, alimentazione, terapia ormonale sostitutiva, fisioterapia.
E’ un iter molto impegnativo, che non si è ancora concluso e che comporta molti sacrifici, nel mio caso aggravati dalle restrizioni alimentari legate alle mie intolleranze: ma a distanza di quattro mesi il dolore si è ridimensionato in misura importante, e a ogni progresso il mio pensiero va a questa grande donna alla quale sarò sempre riconoscente per l’impegno in favore di noi donne e per la soluzione di problemi femminili che pochi medici conoscono, anche se sono davvero invalidanti a qualsiasi età. Grazie, professoressa Graziottin!
Nicoletta
Sullo stesso argomento per pazienti

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter