Lo studio è stato condotto attraverso:
- su 44 bambini e adolescenti di età compresa fra gli 8 e i 17 anni;
- sui loro genitori e sulle altre persone che si prendevano cura di loro.
Attraverso il questionario validato “Pediatric Quality of Life Present Functioning Visual Analogue Scales”, sono stati misurati 6 sintomi per ogni partecipante, prima e dopo l’intervento oggetto di esperimento (lettura di poesie ed esercizi scritti):
- paura;
- tristezza;
- rabbia;
- preoccupazione;
- stanchezza;
- dolore.
Questi, in sintesi, i risultati:
- le letture hanno significativamente ridotto 5 dei 6 sintomi presi in considerazione: paura (P = .021), tristezza (P = .004), rabbia (P = .039), preoccupazione (P = .041) e stanchezza (P < .001);
- anche il dolore è diminuito, anche se in misura statisticamente non significativa (P = .092).
Secondo i partecipanti, l’iniziativa:
- ha accresciuto l’allegria e il coinvolgimento delle famiglie;
- è stata percepita come una distrazione positiva, anche perché si è svolta senza tablet o computer;
- ha aiutato a riflettere e a essere creativi.
I promettenti risultati dello studio costituiscono un buon punto di partenza per future ricerche, che potranno coinvolgere gruppi più ampi in Paesi diversi: la messa a punto di protocolli condivisi, che evidenzino anche i generi poetici e gli autori più adatti a questo impiego specifico, potrebbe essere di grande aiuto nell’abbreviare i tempi di degenza e convalescenza, alleggerire il peso delle terapie e ridurre le conseguenze a lungo termine dell’esperienza di malattia e ospedalizzazione.