Il lavoro è stato condotto fra il novembre 2015 e l’aprile 2016, e ha coinvolto un campione statisticamente rappresentativo di 2064 adolescenti di età compresa fra gli 11 e i 16 anni (1016 ragazzi e 1048 ragazze, età media 13.5 anni). I dati sono stati raccolti nell’ambito di uno studio sugli stili di vita degli adolescenti condotto dalla Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza, in collaborazione con i dipartimenti di Pediatria dei due Atenei.
I partecipanti hanno compilato un questionario suddiviso in tre parti:
- la prima sezione includeva i dati socio-demografici e la prevalenza della cefalea nell’ambito della famiglia;
- la seconda sezione concerneva le caratteristiche della cefalea: frequenza, età di esordio, intensità del dolore, durata media, stagionalità, circadianità, fattori scatenanti, impatto sulle attività quotidiane. L’intensità del dolore è stata valutata con una scala numerica a dieci punti: dolore lieve (1-3), dolore moderato (4-6), dolore severo (7-10);
- la terza sezione analizzava il ricorso alle terapie: scelta dei farmaci, momento dell’assunzione, consapevolezza dei rischi connessi all’utilizzo frequente di medicinali.
Al termine dei rilevamento, sono stati considerati validi 1950 questionari: 944 maschi (48.4%) e 1006 femmine (51.6%). Questi, in sintesi, i risultati:
- la prevalenza della cefalea è del 65.9%;
- l’età media di esordio del disturbo è 8.33 anni;
- il 9.8% degli adolescenti ne soffre più di una volta la settimana, il 14.3% più di una volta al mese, il 24.2% una volta al mese, il 17.7% meno di una volta al mese e il 34.0% mai o molto raramente;
- la durata media degli attacchi è di 30 minuti o meno nel 32.9% dei casi, di un’ora nel 28.1% dei casi, di due ore nel 19.3% dei casi e di parecchie ore nel 19.5% dei casi;
- il dolore è moderato nel 52.2% e severo nel 9.5% dei casi;
- i principali fattori scatenanti sono la scuola e lo studio (67%), lo stress emotivo (41.3%), le mestruazioni (31.4%), l’attività visiva (30.5%), lo stress fisico (28.9%), i rumori forti (28.8%), i cambiamenti climatici (26.3%), gli odori (8.1%), la digestione (6.2%), specifici alimenti (2.4%);
- le mestruazioni sono il secondo fattore scatenante fra le ragazze, dopo la scuola e lo studio: in questo caso entrano probabilmente in gioco fattori infiammatori legati alla fisiologia del ciclo;
- il 57.5% dei partecipanti rileva un impatto significativo sulle attività quotidiane, e il 69.2% fa uso di analgesici;
- per quanto riguarda la scelta dei farmaci, il 67.2% chiede consiglio ai genitori, il 20.6% si rivolge al medico di famiglia, il 6.5% al farmacista di fiducia, il 5.7% adotta una terapia fai-da-te, scegliendo autonomamente quale medicinale usare;
- le ragazze soffrono di cefalea più frequentemente dei ragazzi (70.2% vs 60%), provano un dolore più intenso, hanno una storia familiare di cefalea più significativa, riescono più frequentemente a identificare un particolare fattore scatenante e accusano un maggiore impatto sulle attività quotidiane.
In conclusione:
- la cefalea ha un’elevata prevalenza fra gli adolescenti italiani, e ha un impatto significativo sulle attività quotidiane, sul rendimento scolastico e sul consumo di farmaci;
- è opportuno sviluppare una strategia di informazione sull’importanza degli stili di vita nella prevenzione del disturbo e sull’assoluta necessità di gestire le terapie sotto stretto controllo medico.