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Adenomiosi: sintomi predittivi e terapie di prima scelta

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«Da tre anni ho un piccolo fibroma di tre centimetri ma pochi giorni fa, durante una visita di controllo, mi è stato diagnosticato con l’ecografia anche un nodulo adenomioso. Ho emorragie prima del ciclo, mestruazioni molto abbondanti e un dolore così forte da essere invalidante. La mia vita è davvero rovinata da questa pesante situazione. Vorrei avere un consiglio su come affrontare la situazione. Grazie».
Valentina

Adenomiosi: sintomi predittivi e terapie di prima scelta

22/03/2024

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile Valentina, in realtà l’adenomiosi di cui lei soffre poteva essere diagnosticata anche prima che il nodulo fosse visibile con l’ecografia, perché i suoi sintomi parlano chiaro: i flussi abbondanti aumentano di 5 volte il rischio di endometriosi, mentre le mestruazioni “invalidanti”, termine tecnico che lei correttamente impiega per descrivere la gravità della situazione, lo aumentano di quasi 10.
La sua vicenda dimostra quindi come sia fondamentale che i medici non attendano anni prima di diagnosticare l’endometriosi, magari attribuendo il dolore alla fantasia della paziente, ma intercettino il problema sin dai primi sintomi, impostando una terapia tempestiva.
In questo video illustro:
- come l’adenomiosi sia una forma particolare di endometriosi localizzata nel miometrio, ossia il muscolo della parete uterina;
- in che senso, e in base a quali parametri clinici, l’evoluzione di una patologia può essere vista come un film a due tempi;
- l’importanza di rivolgersi a un medico che non sottovaluti i flussi abbondanti e dolorosi, e proponga una terapia farmacologica efficace sin dai primi fotogrammi del film “endometriosi”;
- le cure di prima scelta: progestinico in continua (dienogest); pillola contraccettiva in continua, con estradiolo e dienogest (o nomegestrolo acetato); dispositivo intrauterino al levonorgestrel;
- l’importanza terapeutica della somministrazione continuativa o, al massimo, con brevissime interruzioni ogni tre mesi;
- in quali casi gli estrogeni sintetici sono preferibili all’estradiolo naturale;
- come una terapia personalizzata di questo tipo consenta di ridurre il numero dei cicli, l’infiammazione e il dolore, l’affaticamento, e il rischio che il reflusso di sangue mestruale lungo le tube favorisca l’insorgenza di un’endometriosi peritoneale.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone

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