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Corso SIGO su "Il dolore pelvico cronico" - Obiettivi di apprendimento

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13/09/2010

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Premessa

Il dolore pelvico cronico (CPP) costituisce un problema grave per la donna, una sfida diagnostica e terapeutica per il medico, un problema di grave rilevanza sociale per i costi, quantizzabili e non quantizzabili, che comporta.

Definizione

Il CPP è caratterizzato dalla persistenza di dolore, continuo o intermittente, a interessamento pelvico, di durata superiore ai sei mesi. Interessa progressivamente organi pelvici diversi. Indipendentemente dalla prima patologia di esordio – intestinale, vescicale, ginecologica – tende ad estendersi ad organi e apparati viciniori, coinvolgendo quindi molteplici funzioni. Si parla in tal caso di comorbilità. Comprendere le basi fisiopatologiche della comorbilità e della sua progressione nel CPP è essenziale per disegnare strategie terapeutiche etiologicamente e fisiopatologicamente orientate.

Obiettivi di apprendimento

Alla fine del Corso i discenti dovrebbero:
1) conoscere la fisiopatologia del Dolore Pelvico Cronico, con particolare riguardo al ruolo del mastocita nella progressione dell’infiammazione e del dolore da nocicettivo a neuropatico a livello intestinale, viscero/peritoneale, vescicale e vulvo-vestibolare; alle modificazioni del sistema del dolore indotte dalle neurotrofine quali il Nerve Growth Factor, al coinvolgimento muscolare, in particolare dei muscoli pelvici con possibili coinvolgimenti sistemici fino alla Fibromialgia, alla depressione e all’ansia come fattori di potenziamento della percezione algica, nonché ai fattori neurologici coinvolti;
2) conoscere i punti chiave semeiologici:
a) anamnestici, per l’inquadramento delle comorbilità intestinali, vescicali, muscolari e psichiatriche, oltre che ginecologiche. Per questo nel programma didattico sono inclusi anche il gastroenterologo, l’urologo, la neurologa, lo psichiatra, scelti tra i più autorevoli specialisti italiani sul tema di CPP;
b) clinici, per un corretto esame obiettivo;
3) conoscere i principi essenziali di terapia per poterli mettere in pratica nel lavoro ambulatoriale quotidiano.
L’obiettivo ultimo è che il ginecologo eviti diagnosi superficiali di tipo psicogeno (“il dolore è tutto nella sua testa, signora”) e mostri nei confronti del CPP un atteggiamento diagnostico attento e rigoroso, con empatia, attenzione, disponibilità proattiva alla valutazione rapida e rigorosa del dolore e delle comorbilità, essenziale per una terapia multimodale efficace. In parallelo, l’obiettivo è di aumentare la fiducia del medico nel poter affrontare efficacemente il CPP e la sua soddisfazione nel sentirsi protagonista di una diagnosi e di una terapia che possono cambiare decisamente in meglio la vita della donna.

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