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Cistite recidivante dopo i rapporti: fattori predittivi e principi di terapia

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Cistite recidivante dopo i rapporti: fattori predittivi e principi di terapia

21/02/2012

Intervista alla Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Sintesi dell'intervista e punti chiave

La cistite recidivante è un disturbo che per molte donne si trasforma in un vero e proprio incubo. Nel 60 per cento dei casi, però, gli episodi tendono a comparire 24-72 ore dopo i rapporti sessuali: una correlazione che evidenzia con grande chiarezza alcuni fattori di rischio che, grazie alle acquisizioni scientifiche più recenti e alla collaborazione clinica interdisciplinare, possono essere curati efficacemente.
Quali sono i fattori predittivi più significativi? Come possono essere affrontati sul piano medico?
In questa intervista la professoressa Graziottin illustra:
- le tre principali situazioni che predispongono alle cistite, e in particolare alla forma post-coitale: stipsi, iperattività del pavimento pelvico, basso livello di estrogeni in vagina;
- il ruolo di un germe intestinale, l’Escherichia Coli, nella creazione di comunità batteriche intracellulari e nella patogenesi della cistite;
- perché un’accurata igiene intima può non bastare a scongiurare le infezioni;
- in che modo le intolleranze alimentari possono ulteriormente aggravare la situazione;
- i sintomi che, oltre alla cistite, si associano alla tensione dei muscoli pelvici;
- perché l’ipoestrogenismo vaginale agevola l’aggressione degli agenti infettivi;
- i quattro caposaldi della terapia e della prevenzione: regolarizzazione dell’intestino, eliminazione degli alimenti non tollerati, rilassamento del pavimento pelvico, normalizzazione del pH vaginale.

Per gentile concessione di MedLine.TV

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