Schumann, come tutti i romantici, scorgeva nella sensibilità del bambino una posizione privilegiata, capace di spingere l’osservazione della realtà verso orizzonti lontani, nei territori della fantasia. E il compositore tedesco scriveva alla sua quasi moglie Clara: «Ecco forse una risposta inconscia a quello che mi hai detto un giorno, che ti sembro un bambino. Se è così vedrai che a questo fanciullo sono spuntate le ali, perché ho scritto più di 30 pezzi brevi e ne ho scelti una dozzina che riunirò sotto il titolo di “Scene infantili”. Proverai senza dubbio piacere a suonarle, ti divertiranno, ma dovrai ovviamente dimenticare d’essere una virtuosa. Essi si spiegano tutti da sé e nel modo più elementare possibile».
In realtà i pezzi selezionati da Schumann nelle Kinderszenen sono tredici. E la semplicità è la chiave di lettura e anche d’accesso per questo capolavoro: semplici e immediati i temi, elementari anche se mai scontate le modulazioni armoniche. Ciò che domina dalla prima “scena” all’ultima è un’oasi di pace, un focolare familiare scaldato dalla delicatezza dell’invenzione melodica. Il virtuosismo, altrove presente nella musica di Schumann, è del tutto assente da questi quadretti, da questi fogli d’album, romanticissimi proprio perché ispirati dal candore della fanciullezza, che non sono per nulla difficili dal punto di vista tecnico, ma lo sono ovviamente (e molto) dal punto di vista interpretativo: una situazione ricorrente in tanta letteratura della musica colta, dove la non difficoltà tecnico-strumentale è però compensata dalla complessità di rendere pienamente il pensiero del compositore. E qui la leggerezza e l’innocenza che stanno alla base di questo ciclo pianistico di Schumann sono appunto rese con maestria dalle mani della Argerich: qualsiasi pianista diplomato al Conservatorio può “suonare” questi pezzi brevi, ma renderli così vicini, anzi, totalmente compenetrati, al mondo della fanciullezza è cosa rara e per interpreti di spiccata levatura, proprio per la difficoltà di leggere prima sul rigo musicale e di trasferire poi sulla tastiera la tenerezza e la sensibilità poetica che gli artisti romantici vedevano nei bambini.
Ancora Giorgio Pestelli: «Il musicista si fa osservatore e narratore: il mistero dell’infanzia, la meraviglia per Paesi e uomini lontani è fissata con pochi tratti nel brano d’apertura». La raccolta inizia infatti con una tema dolcissimo, “Da genti e paesi lontani”, il “c’era una volta” delle fiabe, al quale fa seguito il piccolo rondò di “Storia curiosa”, nel quale si alternano due temi melodici di carattere opposto: il primo energico, il secondo più delicato.
Poi, nelle successive Scene, seguono il momento del “gioco capriccioso” e la richiesta ingenua di qualcosa di piccolo e di immenso allo stesso tempo. Nel cuore del ciclo pianistico troviamo l’immortale “Träumerei”, il sogno inesprimibile, se non con gli occhi un bimbo, di un’età che non tramonta mai: e qui, in questa celebre composizione, ognuno trova quello che sente, oppure ciò che vuol sentire: gioia, gioco, malinconia, nostalgia, dolore, poesia, incanto. Segue “Am Camin”, simbolo di una Haus-Musik celebrata vicino al focolare. Poi il grande fanciullo condivide ancora la giornata del suo piccolo amico seguendolo su un cavallo a dondolo, accompagnandolo nei racconti che fanno paura, giungendo sino al confine dei sogni. Alla fine il musicista esce dal quadro e racconta solo di sé: è la voce di Schumann (“Parla il poeta”), e le sue parole arrivano come da un ricordo lontano, sbiadito e proprio per questo più delicato e commovente.
Che cosa ci raccontano questi tredici pezzi brevi? Secondo il musicologo Andrea Malvano, autore di una “Lezione di musica” su Rai3 proprio sulle Kinderszenen, «non si tratta di una banale riproduzione delle scene vissute dal bambino quotidianamente». Schumann cerca di rendere l’emotività, meglio, le emozioni che emergono nell’adulto osservando il mondo dei bambini. E trascrive quello che prova davanti al dinamismo e al pulsare delle loro vite, dove tutto è ancora perfetto e puro.
Buon ascolto.
Per approfondire l'ascolto
Kinderszenen, Kreisleriana
Vladimir Horowitz, pianoforte (Cbs Records Masterworks, disponibile anche su iTunes e Google Play Music)
2) Robert Schumann
Kinderszenen, Piano Concerto in la minore
Clara Haskil, pianoforte (Philips, disponibile anche su iTunes e Google Play Music)
3) Robert Schumann
Piano Quintet Op. 44, Piano Quartet Op. 47
Emerson String Quartet; Menahem Pressler, piano (Deustche Grammophon, disponibile anche su iTunes e Google Play Music)