EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Parto pretermine: il ruolo preventivo del progesterone

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin

Parto pretermine: il ruolo preventivo del progesterone

03/02/2015

Prof. Chiara Benedetto
Direttore Prima Clinica Universitaria di Ginecologia e Ostetricia, Università di Torino

Intervista rilasciata in occasione del 16th World Congress of Gynecological Endocrinology, Firenze, 5-8 marzo 2014

Sintesi del video e punti chiave

Il parto pretermine è una grande sfida per gli ostetrici e i neonatologi. Secondo recenti dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno nascono prematuri più di 15 milioni di bambini, e di questi un milione muore proprio a causa di questo evento. Il parto pretermine ha un’incidenza che varia dal 5 al 18 per cento a seconda delle casistiche, ed è la principale causa non solo di morte neonatale, ma anche di morbilità infantile e adulta, a causa delle complicanze neuro-psico-motorie che determina.
In questo contesto, si sta studiando il possibile ruolo preventivo di una supplementazione del progesterone, che aumenta in misura significativa durante la gravidanza e ha fra i suoi scopi quello di ridurre il più possibile l’attività contrattile uterina.
Che cosa ci dicono gli studi clinici sull’efficacia del progesterone nel ridurre il rischio di parto pretermine?
In questo video, la professoressa Benedetto illustra:
- come ogni strumento che riduca l’incidenza del parto prematuro possa avere un impatto positivo sulla qualità di vita delle donne e dei bambini, e sulla salute pubblica;
- i risultati di una metanalisi Cochrane del 2013, secondo cui la somministrazione di progesterone, nelle gravidanze singole, alle donne che abbiano già avuto un parto prematuro, riduce in modo significativo il rischio di parto pretermine prima delle 34 settimane, di mortalità, di peso alla nascita inferiore ai due chilogrammi e mezzo, e di ricorso alla terapia intensiva neonatale;
- come un secondo studio confermi la riduzione del rischio di parto pretermine nelle donne che accusino un accorciamento della cervice uterina valutato ecograficamente;
- come non sia ancora stato dimostrato se e in che misura il positivo effetto del progesterone sia correlato alla via di somministrazione, al momento di inizio della terapie e alla dose cumulativa settimanale;
- le indicazioni di un altro recente lavoro, secondo il quale il progesterone somministrato nelle gravidanze gemellari riduce del 30% il rischio di parto pretermine prima delle 28 settimane, e dimezza il rischio di mortalità e morbilità neonatale;
- come quest’ultima indagine sia stata condotta su numeri limitati e debba quindi essere confermata da ulteriori studi randomizzati e condotti su casistiche più ampie.

Realizzazione tecnica di MedLine.TV
Sullo stesso argomento per professionisti

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter