Menopausa precoce e fertilità, dalla crioconservazione all'ovodonazione
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Menopausa precoce e fertilità, dalla crioconservazione all'ovodonazione
05/10/2015
Eleonora Porcu Menopausa precoce e fertilità, dalla crioconservazione all’ovodonazione Corso ECM su "Menopausa precoce: dal dolore alla salute", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 27 marzo 2015
La menopausa precoce compromette la fertilità, e questo evento è tanto più drammatico quanto più la donna è giovane. Una tempestiva fecondazione assistita le offre una possibilità di maternità, prima che il patrimonio follicolare sia completamente compromesso. In questo contesto, la crioconservazione rappresenta uno spartiacque storico, in quanto consente di separare la fase di salvataggio degli ovociti dal momento in cui la donna decide di avere un figlio. A questa tecnica si affianca, con caratteristiche differenti, l’ovodonazione. Nel suo intervento, la dottoressa Eleonora Porcu illustra: - i numeri del centro di procreazione assistita dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, operativo da 25 anni; - le differenze fra congelamento lento e vitrificazione dell’ovocita; - la fase dell’iniezione dello spermatozoo all’interno della cellula uovo; - il tasso di successo della crioconservazione degli ovociti per fascia di età; - come la crioconservazione non presenti, rispetto al concepimento naturale, maggiori rischi di difetti congeniti; - le principali indicazioni al congelamento: esaurimento ovarico precoce, linfomi, leucemia, cancro al seno, tumori ginecologici, sindrome di Turner, sclerosi multipla; - le caratteristiche dei cicli di stimolazione ovarica per patologia; - gli ovociti recuperati e congelati per patologia; - le caratteristiche cliniche delle pazienti affette da cancro al seno, neoplasie ematologiche e tumore ovarico borderline; - il picco di estradiolo somministrato per la stimolazione ovarica, per patologia; - i cicli di scongelamento sinora effettuati; - le indicazioni alla fecondazione eterologa; - le complicanze gravidiche e il tasso di successo dell’ovodonazione in funzione dell’età; - le maggiori complicanze e la maggiore abortività connesse alla sindrome di Turner.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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