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Fisiologia della lubrificazione vaginale

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24/11/2008
Graziottin A. Rovei V. Scarselli G.F.
Fisiologia della lubrificazione vaginale
in: Jannini E.A. Lenzi A. Maggi M. (Eds), Sessuologia Medica. Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità, Elsevier Masson, Milano, 2007, p. 117-119
L’aumento della lubrificazione vaginale caratterizza la risposta genitale femminile durante l’eccitazione sessuale. La risposta eccitatoria comporta inoltre la congestione dei vasi sanguigni di cui è ricchissima la parete della vagina; dei corpi cavernosi del clitoride e bulbo-vestibolari, con aumento di lunghezza e grandezza del clitoride stesso e turgore delle labbra; dei vasi sanguigni periuretrali. La risposta eccitatioria implica, inoltre, l’aumento della sensibilità a livello genitale grazie a una serie di eventi neuromuscolari e vasocongestizi.
La lubrificazione vaginale è mediata da complessi fenomeni neuro-vascolari e biochimici, solo in parte compresi.
Gli estrogeni sono considerati fattori permittenti per il polipeptide intestinale vasoattivo (VIP), in quanto ne ottimizzerebbero l’azione a livello dell’endotelio vascolare. Il testosterone, nella donna come nell’uomo, è considerato il fattore permittente più importante per l’ossido nitrico (NO), in quanto ne ottimizzerebbe l’azione in particolare a livello dei corpi cavernosi bulbo-vestibolari e clitoridei, nonché della parete vaginale anteriore, ricca di fibre nitrergiche. Queste affermazioni preliminari necessitano tuttavia di conferme definitive.
Ulteriori studi sono necessari per chiarire l’effetto degli ormoni sulla densità e la distribuzione dell’innervazione nei tessuti genitali femminili nonché le reciproche interazioni a livello vascolare.
Specifiche ricerche sono infine necessarie per valutare l’effetto sulla lubrificazione vaginale di ormoni di sintesi (tra cui etinilestradiolo e progestinici) ampiamente usati nella contraccezione e, per i progestinici, anche nelle terapie ormonali sostitutive.

Per gentile concessione di Elsevier Masson
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