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Endometriosi – Parte 4: come si diagnostica

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Endometriosi – Parte 4: come si diagnostica

29/07/2014

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Sintesi del video e punti chiave

La prima mossa per diagnosticare correttamente un’endometriosi è “pensarci”: ossia ragionare sui sintomi riferiti dalla donna, senza banalizzarli, e concludere che quel dolore mestruale, quel dolore ovulatorio, quel dolore alla penetrazione profonda, quel dolore alla defecazione in fase mestruale non sono affatto normali, ma segnalano una possibile presenza di endometrio ectopico. Esistono poi diversi metodi per verificare il sospetto diagnostico, alcuni dei quali molto semplici da utilizzare.
In questo video, la professoressa Graziottin illustra:
- il primo e più economico strumento di diagnosi: il diario del dolore;
- gli altri possibili accertamenti che il medico può prescrivere: ecografia addominale, dosaggio del CA-125, risonanza magnetica nucleare, laparoscopia;
- perché l’endometriosi, a volte, non è riconoscibile con gli attuali mezzi di indagine;
- l’importanza, in questi casi, di non sottovalutare il dolore avvertito dalla donna e di trattarlo con le giuste terapie;
- come, curando precocemente il dolore, si vada anche a rallentare, e persino a bloccare, la progressione della malattia, restituendo alla donna una vita normale;
- come, al contrario, una diagnosi o una terapia tardive provochino un graduale aggravamento della malattia, rendendo necessarie cure più complesse e anche interventi chirurgici impegnativi.

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