Sintesi del video e punti chiave
Il 12-15 per cento delle donne soffre di dolore pelvico cronico: eppure, ancora troppo spesso si sente dire che quel dolore è “psicogeno” o “psicosomatico”, e dunque – in qualche modo – “solo nella testa della donna”. Esistono invece chiare evidenze istologiche e biochimiche che dimostrano come quel dolore abbia una solidissima base biologica, e vada dunque curato come qualsiasi altra patologia: partendo dal corpo e dalla comprensione dei suoi meccanismi di funzionamento.
Che cosa accade nei tessuti di una donna colpita da dolore pelvico cronico? Qual è la natura di questi processi? E quali disturbi possono determinare?
In questo video, la professoressa Graziottin illustra:
- le quattro patologie più strettamente correlate al dolore pelvico cronico: sindrome della vescica dolorosa, vestibolite vulvare, endometriosi, sindrome dell’intestino irritabile;
- come alla base di questi disturbi ci sia sempre un processo infiammatorio mediato dai mastociti;
- le evidenze istologiche di tale mediazione riscontrate nei tessuti interessati dal dolore: incremento dei mastociti; significativo aumento del numero di mastociti degranulati; stretta prossimità fra mastociti e fibre nervose del dolore;
- come i mastociti liberino non solo sostanze pro-infiammatorie, ma anche forti quantità di NGF, il fattore di crescita dei nervi (Nerve Growth Factor);
- come il NGF induca una proliferazione delle fibre del dolore (con iperalgesia) e la loro progressiva superficializzazione (con allodinia);
- che cos’è la microglia, dove si trova e a che cosa serve in condizioni fisiologiche;
- che cosa accade alla microglia quando l’infiammazione si cronicizza e investe il cervello;
- come la neuroinfiammazione sia responsabile della depressione associata alle malattie infiammatorie croniche e in particolare, nelle donne, al dolore pelvico cronico.
Per gentile concessione di MedLine.TV