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Disturbi sessuali con dolore: perché è consigliabile un approccio terapeutico di coppia

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Disturbi sessuali con dolore: perché è consigliabile un approccio terapeutico di coppia

24/04/2012

Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano

Sintesi del video e punti chiave

Una buona terapia sessuologica prevede di lavorare non soltanto con la persona che lamenta un determinato disturbo, ma anche con la coppia: perché l’amore di solito si fa con qualcuno, e questo qualcuno ha il 50 per cento della “verità” della storia che viene portata in consultazione.
Quali sono, in particolare, i vantaggi di questo approccio quando la disfunzione della donna si accompagna a un elevato livello di dolore fisico ed emotivo?
In questo video la professoressa Graziottin illustra:
- che cosa significano i concetti clinici di “induttore del sintomo” e “portatore del sintomo”;
- alcuni esempi di disturbi sessuali che richiedono un rigoroso lavoro sulla coppia;
- perché, nella cura della dispareunia e del vaginismo, coinvolgere il partner può aiutarlo a capire che il dolore che la donna prova non è “nella sua testa”, ma biologicamente fondato;
- come solo un dolore riconosciuto a livello biologico possa avere una diagnosi corretta, una prognosi ben definita e una terapia adeguata;
- le forme di cura che possono essere condivise e supportate anche da lui;
- come attraverso questa partecipazione l’uomo possa superare i sensi di colpa per il dolore che la donna prova, e la coppia ritrovare un nuovo modo di comprendersi e un’intimità desiderata.

Per gentile concessione di Doctor2+ (Class Tv MsNbc)

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