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Dispareunia e vaginismo - Parte 2

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Dispareunia e vaginismo - Parte 2

05/06/2012

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Ripresa video di:
Graziottin A.
Problematiche femminili: dolore pelvico cronico, dispareunia, cistiti ricorrenti e comorbilità associate
Corso ECM su "Problematiche della sfera genitale femminile e maschile nell'ambulatorio del medico di famiglia", organizzato dalla ASL Mi2, Carugate (MI), 15 ottobre 2011

Sintesi del video e punti chiave

Il vaginismo è una patologia caratterizzata da fattori che possono dare origine ad altri disturbi. Si parla in questo caso di “comorbilità”, proprio per indicare l’origine comune di condizioni cliniche anche molto diverse fra loro. Se il medico comprende bene i fondamentali della medicina – anatomia, citoarchitettura, fisiopatologia – può intervenire in modo logico ed efficace anche in situazioni complesse come questa. Con il risultato, importante anche dal punto di vista economico, di passare dalla comorbilità al “co-trattamento”, ossia alla cura contemporanea di molteplici disturbi a partire dai loro comuni fattori predisponenti.
Quali sono le caratteristiche del vaginismo? Quali sono gli elementi clinici che possono suggerire una diagnosi di vaginismo?
In questa seconda parte della relazione tenuta alla ASL Mi2 di Carugate, il 15 ottobre scorso, la professoressa Graziottin illustra:
-gli elementi chiave del vaginismo: grado di fobia e grado della contrazione difensiva del muscolo elevatore dell’ano;
-che cos’è l’arousal sistemico, e perché è correlato al livello di fobia;
-i segni clinici potenzialmente indicativi di un vaginismo: difficoltà a inserire il tampone assorbente, sintomi irritativi vescicali, stipsi ostruttiva;
-come tali segni siano tutti rivelativi di un ipertono del muscolo elevatore dell’ano, che è dunque il vero fattore patogenetico da diagnosticare e curare;
-che cos’è l’inversione del comando e di quale trattamento fisioterapico è indicazione specifica;
-come in generale, per formulare una diagnosi corretta, il medico debba valutare i meccanismi biologici di base e tutti i fattori potenzialmente coinvolti in un determinato disturbo;
-la necessità, in parallelo, di vagliare criticamente la letteratura scientifica di supporto, verificando la correttezza d’impostazione degli studi e la completezza delle variabili cliniche prese in considerazione.

Per gentile concessione di Doctor2+ (Class Tv MsNbc)
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