EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Cistite recidivante post coitale: che cosa è rilevante per l'urologo - Parte 2

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
Cistite recidivante post coitale: che cosa è rilevante per l'urologo - Parte 2

Cistite recidivante post coitale: che cosa è rilevante per l'urologo - Parte 2

15/05/2012

Intervista alla Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Expert Interview concessa in occasione del 27th Annual Congress of the European Association of Urology (EAU), Paris, 24-28 febbraio 2012

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Nella prima parte dell’intervista, abbiamo visto come i tre principali fattori predisponenti da investigare in caso di cistite postcoitale recidivante siano le patologie dell’intestino come la stipsi e la sindrome del colon irritabile, l’ipertono del pavimento pelvico e il livello eccessivamente elevato del pH vaginale. L’antibiotico può essere utile nel trattamento della fase acuta delle cistite, ma va evitato ogni “minimalismo” terapeutico: il ripetersi degli episodi deve immediatamente allertare il medico sulla necessità di diagnosticare e trattare tali fattori, altrimenti la patologia può divenire cronica e molto più difficile da curare.
In quali casi il pH vaginale tende ad aumentare? Come si può coinvolgere il partner nella terapia? Quanto tempo occorre per avere una completa guarigione?
In questa seconda parte dell’intervista, rilasciata in inglese, la professoressa Graziottin illustra:
- le più frequenti situazioni in cui il valore del pH può aumentare, predisponendo la donna alla cistite: contraccezione ormonale, amenorrea ipotalamica, puerperio, menopausa;
- quando è opportuno ricorrere alla terapia estrogenica locale;
- l’importanza di comunicare la diagnosi anche al partner e di assegnargli un ruolo costruttivo negli esercizi di stretching da fare a casa;
- alcune variabili che influenzano la prognosi: celiachia e altre forme di intolleranza alimentare; pavimento pelvico iperattivo miogeno; scarsa compatibilità dimensione fra i genitali di lei e di lui;
- a quali cure specifiche bisogna ricorrere in caso di tensione muscolare di natura miogenica;
- perché la fisioterapia di rilassamento può essere utile anche in vista di un successivo parto;
- che cos’è la sindrome vescicale cronica, e perché allunga i tempi e rende incerti gli esiti della terapia.

Per gentile concessione di TTMed Urology
Sullo stesso argomento per professionisti

Aggiornamenti scientifici

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter