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Candidosi vulvovaginale e vestibolite vulvare: relazioni fisiopatologiche

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Candidosi vulvovaginale e vestibolite vulvare: relazioni fisiopatologiche

26/02/2013

Dott. Filippo Murina
Servizio di Patologia Vulvare, Ospedale V. Buzzi-ICP, Università di Milano; Direttore Scientifico Associazione Italiana Vulvodinia

Intervista rilasciata a margine del convegno ECM “La donna e il dolore pelvico: da sintomo a malattia, dalla diagnosi alla terapia”, organizzato il 16 novembre 2012, a Milano, dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus e da Springer-Verlag Italia

Sintesi del video e punti chiave

La candidosi vulvovaginale recidivante è il principale fattore predisponente della vestibolite vulvare: un’evidenza confermata, a livello epidemiologico, dal fatto che oltre il 40 per cento delle donne affette da vestibolite presenta anche ricorrenti episodi di infezione da Candida.
Quali sono le basi fisiopatologiche di questa relazione? Quali conseguenze ne derivano, a livello terapeutico?
In questo video, il dottor Murina illustra:
- come ripetute infezioni da Candida producano un’alterazione delle fibre nervose del vestibolo vaginale, che si automantiene anche quando venga rimossa la causa infettiva;
- come tale alterazione contribuisca all’insorgere della vestibolite vulvare;
- l’importanza di trattare la candidosi ricorrente con protocolli specifici e personalizzati;
- l’efficacia dei protocolli “short” a base di fluconazolo nel ridurre lo stimolo irritativo prodotto dall’infezione sulle terminazioni nervose.

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