Suicide and cardiovascular death after a cancer diagnosis
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19/04/2012
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Fang F, Fall K, Mittleman MA, Sparén P, Ye W, Adami HO, Valdimarsdóttir U. Suicide and cardiovascular death after a cancer diagnosis N Engl J Med. 2012 Apr 5; 366 (14): 1310-8
Ricevere una diagnosi di cancro è un’esperienza traumatica che può avere immediate conseguenze per la salute e l’equilibrio psicofisico, in aggiunta all’impatto negativo della malattia in sé e delle terapie. Un ampio studio condotto da Fang Fang e collaboratori, del Dipartimento di Epidemiologia Clinica e Biostatistica del Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), indica in particolare come questi pazienti vadano incontro a un aumentato rischio di suicidio e di morte per cause cardiovascolari (infarto, ictus). Nella prima settimana successiva alla diagnosi di cancro, il rischio di suicidio aumenta di 12.6 volte (pari al 1260%!) nella prima settimana e di 3.1volte nel primo anno (310%). Il rischio di morte per ictus o infarto, invece, aumenta di 5.6 volte (560%) nella prima settimana e di 3.3 volte (330%) nel corso delle prime quattro settimane. L’incremento del rischio è particolarmente elevato quando la prognosi è negativa. Lo studio ha coinvolto oltre 6 milioni di svedesi dal 1991 al 2006: si tratta quindi di dati estremamente solidi e significativi, che confermano l’importanza di comunicare la diagnosi con tatto e sensibilità, dando il giusto rilievo alla problematicità della situazione ma anche alle potenzialità di guarigione – o per lo meno di controllo della progressione della patologia – insite nelle cure, e di fornire un adeguato supporto psicologico e sociofamiliare in parallelo alla terapia.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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