Infiammazione e risposta clinica agli antidepressivi: una meta-analisi inglese
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03/09/2015
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Strawbridge R, Arnone D, Danese A, Papadopoulos A, Herane Vives A, Cleare AJ. Inflammation and clinical response to treatment in depression: a meta-analysis Eur Neuropsychopharmacol. 2015 Jun 20. pii: S0924-977X(15)00177-7. doi: 10.1016/j.euroneuro.2015.06.007. [Epub ahead of print]
Fare il punto delle evidenze oggi disponibili sulla correlazione fra depressione e infiammazione, e accertare come quest’ultima possa condizionare la risposta alle terapie antidepressive: è questo l’obiettivo della meta-analisi condotta da R. Strawbridge e collaboratori, dell’Affective Disorders Research Group presso l’Istituto di Psichiatria del King׳s College di Londra. Lo studio è stato condotto su 35 lavori che hanno verificato lostato dell’infiammazione prima e dopo il trattamento per la depressione, per cercare di capire se l’infiammazione stessa – misurata attraverso diversi biomarker – possa costituire un fattore predittivo di efficacia delle cure. Gli studi presi in considerazione hanno permesso di analizzare una quantità statisticamente sufficiente di dati relativi ai livelli di interleuchina 6 (IL-6), fattore di necrosi tumorale alfa (TNFα) e proteina C reattiva (CRP). Questi sono i principali risultati: - i livelli di interleuchina 6 diminuiscono con il trattamento antidepressivo, indipendentemente dall’esito terapeutico; - livelli persistentemente elevati di TNFα risultano associati con una resistenza ai farmaci determinata in modo prospettico; - i pazienti che non rispondono alle terapie tendono ad avere una più elevata infiammazione di partenza, misurata con un insieme di marker infiammatori. Queste indicazioni sembrano suggerire che elevati livelli di infiammazione contribuiscano alla resistenza agli antidepressivi, e comportano due importanti conseguenze: - sviluppare e utilizzare un insieme ben definito di biomarker infiammatori potrebbe costituire un utile strumento per migliorare la diagnosi di depressione e il controllo dell’efficacia delle terapie; - affrontare l’infiammazione cronica potrebbe costituire una strategia di cura innovativa nei casi di depressione resistente ai farmaci tradizionali.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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