EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Global, regional, and national levels and causes of maternal mortality during 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
05/06/2014

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Kassebaum NJ et al.
Global, regional, and national levels and causes of maternal mortality during 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013
Lancet. 2014 May 2. pii: S0140-6736(14)60696-6. doi: 10.1016/S0140-6736(14)60696-6. [Epub ahead of print]
Misurare il trend della mortalità materna, le cause che la determinano, e il momento del suo verificarsi rispetto al parto: è l’obiettivo di uno studio mondiale pubblicato su Lancet, coordinato da N.J. Kassebaum, dell’Institute for Health Metrics and Evaluation di Seattle, Stati Uniti, e condotto da oltre 340 ricercatori con il supporto finanziario incondizionato della Bill & Melinda Gates Foundation.
Il quinto Millennium Development Goal (MDG 5) delle Nazioni Unite aveva stabilito l’obiettivo di una riduzione del 75% del tasso di mortalità materna (Maternal Mortality Ratio, MMR), calcolato come numero di decessi ogni 100.000 nati vivi, fra il 1990 e il 2015.
I ricercatori hanno analizzato, con l’ausilio di robusti metodi statistici come il Cause of Death Ensemble model (CODEm), i dati di 7065 anni/sito, e stimato il numero di morti materne per qualsiasi causa in 188 Paesi dal 1990 al 2013: in questo modo si è ottenuta una misura di trend molto affidabile rispetto agli obiettivi a suo tempo fissati dalle Nazioni Unite (che, come abbiamo visto, si estendono al 2015).
Lo studio ha inoltre stimato:
- il numero di morti correlate alla gravidanza e dovute all’HIV;
- i casi in cui il decesso per HIV è stato accelerato dalla gravidanza;
- il numero di morti dovute a nove cause specifiche, sulla base dai dati provenienti da 61 fonti di letteratura e 943 anni-sito ospedaliero;
- il momento della morte, sulla base di 142 fonti di dati;
- il tasso di morte materna per Paese.
Vediamo, in sintesi, alcuni risultati:
- nel 2013 si sono avute 292.982 morti materne (95% UI [Uncertainty Interval: intervallo di incertezza], 261.017-327.792) contro 376.034 (343.483-407.574) nel 1990;
- il tasso annuale di variazione del MMR è stato -0.3 dal 1990 al 2003, e -2.7% dal 2003 al 2013, con una continua accelerazione;
- il MMR si è ridotto in misura consistente nell’Asia del sud, dell’est e del sud-est fra il 1990 e il 2013;
- le morti materne sono invece aumentate nella maggior parte dell’Africa sub-sahariana nel corso degli anni Novanta;
- 2070 (1290-2866) morti sono risultate correlate all’HIV nel 2013, pari allo 0.4% del totale (0.2-0.6);
- il MMR risulta più elevato nei gruppi di età più elevata sia nel 1990 che nel 2013;
- nel 2013, la maggior parte dei decessi è avvenuta durante o dopo il parto;
- le cause di morte variano da Paese a Paese, e dal 1990 al 2013;
- nel 2013 si è registrata una notevole variabilità del MMR per Paese, dal 956.8 (685.1-1262.8) del Sud Sudan al 2.4 (1.6-3.6) in Islanda.
In conclusione, i ricercatori sottolineano che:
- i tassi globali di variazione del MMR suggeriscono che nel 2015 solo 16 Paesi avranno raggiunto gli obiettivi fissati dal MDG 5;
- la riduzione accelerata del MMR osservata a partire dal 2000 coincide con il miglioramento dell’assistenza medica alle madri, ai neonati e ai bambini;
- gli obiettivi e gli interventi che verranno pianificati dopo il 2015 dovranno accuratamente prendere in considerazione i Paesi in cui i progressi sono più lenti, come quelli dell’Africa occidentale e centrale.
Sullo stesso argomento per pazienti

In Primo Piano

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter