Numerosi studi hanno già documentato un incremento dei fattori di rischio cardiovascolari, e in particolare dell’ipercolesterolemia, nelle persone colpite da emicrania rispetto ai controlli. Nessuno, tuttavia, aveva sinora indagato la possibile relazione fra i livelli lipidici e i parametri di severità dell’emicrania stessa.
Lo studio è stato condotto sull’assetto lipidico di 52 pazienti affetti da emicrania (17 con aura e 36 senza aura) prima e dopo un trattamento farmacologico profilattico di tre mesi. I parametri di severità presi in considerazione sono due:
- frequenza degli attacchi: si intende bassa per meno di 8 attacchi al mese; alta per 8 attacchi o più;
- intensità degli attacchi: è considerata bassa per valori numerici inferiori a 5, alta per valori superiori;
Questi, in sintesi, i risultati:
- la frequenza e l’intensità degli attacchi di emicrania risultano significativamente associate ai livelli di colesterolo, sia totale sia LDL;
- nei pazienti trattati farmacologicamente, una significativa riduzione della frequenza e dell’intensità degli attacchi si associa a una riduzione altrettanto significativa dei livelli di colesterolo totale e LDL;
- si è riscontrata inoltre una correlazione diretta lineare tra frequenza e intensità degli attacchi e livelli lipidici;
- non si sono invece rilevate differenze significative fra i sottogruppi dei pazienti con aura e senza aura.
Lo studio, concludono gli Autori, indica una significativa correlazione tra severità dell’emicrania e livelli di colesterolo, e – per la prima volta – dimostra come la profilassi per l’emicrania determini una significativa riduzione dei parametri lipidici. Si tratta però di risultati che, per l’impostazione retrospettiva dello studio e l’esiguità della popolazione coinvolta, sono solo preliminari e richiedono pertanto ulteriori conferme da futuri trial controllati prospettici.