EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Eccitazione sessuale persistente, un disturbo che merita di essere ben inquadrato

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
31/05/2012

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Cercando in Internet ho trovato un articolo sul disturbo dell’eccitazione permanente nelle donne ed è la prima volta che leggo qualcosa in proposito. Sono una ragazza di 23 anni, studio all’estero da qualche mese. Da anni, ormai, avverto spesso un’eccitazione continua. Salta fuori all’improvviso e non riesco a controllarla. All’inizio non ci ho fatto caso e pensavo fosse semplicemente desiderio sessuale. All’inizio la masturbazione risolveva la cosa, ma da un po’ (parecchio tempo) non fa più cambiare niente, anzi dopo mi sento stanca e con la sensazione di aver perso tempo. E’ un sintomo di cui non ho parlato ancora con nessuno, perché non sapevo nemmeno che esistesse. Forse è solo desiderio sessuale, però è parecchio invasivo! Vorrei sapere a cosa è dovuto questo disturbo, e se ci sono terapie per farlo passare. Se ci sono motivi legati fra loro, se si può in qualche modo risolvere. Ogni tanto, anche facendo ginnastica artistica, sento che arriva questa sensazione, che comunque non porta ad alcuna gratificazione, a farmi sentire meglio o ad una risoluzione. La cosa più fastidiosa è che non passa. Spero in un vostro consiglio. Grazie per l’attenzione”.
C.B.
Cara amica, i sintomi che descrive appartengono al “disturbo da eccitazione persistente” (PSAD, Persistent Sexual Arousal Disorder) descritto alcuni anni fa da Sandra Leiblum, dell’Università del New Jersey, che raccolse centinaia di casi come il suo. Una recente Conferenza Internazionale di Consenso ha incluso la sindrome nella classificazione dei disturbi sessuali femminili.
Il disturbo è caratterizzato da congestione, pulsazione, lubrificazione vaginale, che viene percepita come spontanea, intrusiva e non gradita. Come nel suo caso, l’eccitazione compare in totale assenza di desiderio e di interesse sessuale. Queste sensazioni non scompaiono dopo uno o più orgasmi, ed è questo che le differenzia dagli eccessi di desiderio: il disagio può persistere per ore o giorni, ed è causa di notevole stress personale, con difficoltà nella vita quotidiana professionale e familiare.
Le cause sono eterogenee e, in molti casi, restano ancora sconosciute. Il disturbo può essere innescato da un eccesso di farmaci con attività androgenica. Oppure può essere associato ad epilessia o a danni ischemici cerebrali. O, ancora, a lesioni vascolari a livello genitale. A volte è associato a iperattività del muscolo elevatore dell’ano, che circonda la vagina, o a lesioni neurologiche. Può peggiorare in situazioni di stress ed essere ulteriormente accentuato da stimoli neutri come le vibrazioni dell’auto o, come nel suo caso, l’attività sportiva.
Certamente è un disturbo che merita di essere ben inquadrato, per escludere patologie organiche e ristabilire la serenità di vita delle pazienti, devastate dalla frustrazione e anche dal dolore genitale che questa condizione non di rado comporta. Risultano utili a questo proposito: una storia clinica dettagliata, con una visita generale e ginecologica molto accurata; l’esecuzione dei dosaggi ormonali, in particolare degli ormoni maschili; una TAC o una risonanza magnetica cerebrale e, se indicato, della regione genitale; un elettroencefalogramma; una valutazione elettromiografica, ad ago, del muscolo elevatore dell’ano. Suggeriamo anche quest’ultimo accertamento perché il disturbo potrebbe peggiorare in presenza di contrazioni involontarie di questo muscolo.
In parallelo, alcuni semplici accorgimenti possono contribuire ad attenuare il problema: mantenere stili di vita sani, riducendo il più possibile lo stress; evitare sostanze o droghe eccitanti; praticare lo yoga, o il training respiratorio di rilassamento, per abbassare l’ansia e la tensione, e rilassare i muscoli del pavimento pelvico; cercare di non tenere le gambe accavallate, perché questa posizione può aumentare la tensione e la pressione locale genitale.
Le consigliamo comunque di rivolgersi a un centro qualificato di sessuologia medica, che saprà sicuramente consigliarle il percorso terapeutico più corretto per lei. Non si senta sola!
Sullo stesso argomento per professionisti

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter