Debora R.
Le cause sono eterogenee e, in molti casi, restano ancora sconosciute. Il disturbo può essere innescato da un eccesso di farmaci con attività androgenica. Oppure può essere associato ad epilessia o a danni ischemici cerebrali. O, ancora, a lesioni vascolari a livello genitale. A volte è associato a un’iperattività del muscolo elevatore dell’ano, che circonda la vagina, o a lesioni neurologiche. Può peggiorare in situazioni di stress ed essere ulteriormente accentuato da stimoli neutri, come le vibrazioni dell’automobile.
Certamente è un disturbo che merita di essere ben inquadrato, per escludere patologie organiche e ristabilire la serenità di vita delle pazienti, devastate dalla frustrazione e anche dal dolore genitale che questa condizione non di rado comporta. Per completare l’iter diagnostico nel suo caso, sarebbero utili:
- una storia clinica dettagliata, con una visita generale e ginecologica molto accurata;
- l’esecuzione dei dosaggi ormonali, in particolare degli ormoni maschili (profilo androgenico);
- una TAC o una risonanza magnetica della regione genitale;
- un elettroencefalogramma;
- una valutazione elettromiografica, ad ago, del muscolo elevatore dell’ano, perché il disturbo potrebbe peggiorare in presenza di contrazioni involontarie di tale muscolo.
Le consigliamo comunque di rivolgersi alla neurologa che la sta seguendo e alla sua ginecologa di fiducia, in modo da individuare, con il loro aiuto e attraverso la loro collaborazione, il percorso diagnostico e terapeutico più corretto per lei. Un cordiale saluto.