Alla visita ginecologica si riscontra:
- per quanto riguarda il vaginismo, una forte contrazione muscolare che, nei casi estremi, rende persino impossibile procedere con la visita ginecologica; la donna riferisce inoltre ansia e fobia della penetrazione (di cui lei però non parla);
- per quanto riguarda la vestibolite, rossore a livello della mucosa del vestibolo, con evocazione di bruciore e dolore tipici alla pressione alle ore 5 e 7 dell’introito vaginale, e un ipertono di grado variabile del muscolo elevatore dell’ano.
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La presenza di ureaplasma è espressione di un ambiente vaginale non ottimale, indotto dal quadro infiammatorio tipico della vestibolite (spesso legato alla presenza di Candida cronica a livello vaginale) e da terapie mediche instaurate nel tempo e non corrette per la risoluzione del quadro patologico.
Si può guarire da entrambi i disturbi nel giro di qualche mese. Il vaginismo, qualora la sua presenza fosse confermata, richiede una terapia sessuale comportamentale breve, per rilassare i muscoli del pavimento pelvico, e un trattamento farmacologico per modulare le basi biologiche dell’ansia e della fobia della penetrazione, e ridurre ulteriormente l’ipertono muscolare. Dalla vestibolite si guarisce mediante un protocollo di cura basato sull’utilizzo di farmaci antimicotici, antinfiammatori naturali, regolarizzatori intestinali, farmaci di protezione vescicale, miorilassanti. Il tutto associato, anche in questo caso, a sedute di riabilitazione del pavimento pelvico per ridurre il tono del muscolo elevatore dell’ano: la sola ginnastica perineale non è sufficiente per la risoluzione del problema!
Questo è tutto quanto le possiamo dire sulla base della sua lettera. Per avviare concretamente le cure, le consigliamo di rivolgersi a un ginecologo esperto in queste problematiche, per ottenere innanzitutto una corretta diagnosi differenziale e poi per impostare le opportune terapie. Un cordiale saluto.