La scorsa settimana, commentando un lavoro di A. Lintermans e collaboratori (Arthralgia induced by endocrine treatment for breast cancer: a prospective study of serum levels of insulin like growth factor-I, its binding protein and oestrogens. Eur J Cancer. 2014 Oct 7), avevamo osservato come gli inibitori dell’aromatasi, utilizzati per la prevenzione delle recidive nelle donne affette da tumori alla mammella, spesso inducano o aggravino i disturbi muscoloscheletrici: lo studio, in particolare, documentava come il 66% delle donne a cui erano stati somministrati gli inibitori dell’aromatasi avesse accusato la comparsa o il peggioramento di dolori ai muscoli e alle articolazioni. E’ quindi della massima importanza poter misurare in modo preciso l’impatto di questi farmaci per ottimizzare l’aderenza alla terapia od orientare la terapia stessa su eventuali altre soluzioni, come ad esempio il tamoxifene.
La ricerca di Swenson e collaboratori, condotta al Park Nicollet Institute e al North Memorial Cancer Center, entrambi situati a Minneapolis, ha convolto 122 donne in menopausa affette da cancro al senso positivo per il recettore degli ormoni. I sintomi muscolo-scheletrici e la funzionalità fisica sono stati valutati prima di iniziare la cura con gli inibitori dell’aromatasi, e successivamente a uno, tre e sei mesi, utilizzando sei sistemi di misurazione autogestita dei sintomi e due test di funzionalità fisica.
I sistemi più affidabili a sei mesi sono risultati essere:
- il sotto-gruppo “Musculoskeletal Symptoms” del Breast Cancer Prevention Trial (BCPT-MS), per i sintomi muscoloscheletrici;
- i sottogruppi “Physical function” dell’Australian/Canadian Osteoarthritis Hand Index (AUSCAN) e del Western Ontario and McMaster Osteoarthritis Index (WOMAC), per la funzionalità fisica.
I test in questione, se la loro efficacia sarà confermata da ulteriori ricerche, potranno costituire:
- lo standard di riferimento per la misurazione dei sintomi muscolo-scheletrici associati al trattamento con inibitori dell’aromatasi delle donne colpite da cancro al seno;
- un valido strumento a disposizione del personale sanitario, e infermieristico in particolare, per la gestione dei sintomi correlati alle cure anti-tumorali e per l’ottimizzazione dell’aderenza alle cure stesse.