EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Depressione e anomalie neuroimmunitarie e neuroendocrine: una review inglese

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
21/05/2015

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Horowitz MA, Zunszain PA.
Neuroimmune and neuroendocrine abnormalities in depression: two sides of the same coin
Ann N Y Acad Sci. 2015 May 5. doi: 10.1111/nyas.12781. [Epub ahead of print]
I disturbi depressivi maggiori sono finora stati correlati ad alterazioni di diversi sistemi interagenti fra loro, e in particolare a disfunzioni neuroendocrine e neuroinfiammatorie: nelle persone affette da questi disturbi, si rilevano infatti aumentati livelli di cortisolo e di citochine proinfiammatorie. Questo però costituisce un apparente paradosso, perché i glucocorticoidi hanno ben note proprietà antinfiammatorie, inclusa quella di inibire il rilascio di citochine.
Per risolvere questo paradosso sono state proposte due teorie:
- la prima postula che un ridotto segnale glucocorticoide, risultante da una resistenza glucocorticoide, crei un ambiente favorevole a un’iperattività del sistema immunitario innato;
- la seconda si focalizza sull’evidenza che, in determinate circostanze dipendenti dal contesto e da fattori temporali, i glucocorticoidi possono effettivamente avere un effetto pro-infiammatorio.
La review di M.A. Horowitz e P.A Zunszain PA., dello “Stress, Psychiatry, and Immunology Laboratory” del King’s College di Londra, analizza le evidenze e i limiti di entrambe le teorie, discutendo i dati clinici e quelli ottenuti con la sperimentazione sugli animali, e i lavori preliminari sui neuroni umani.
Una migliore comprensione della relazione fra i sistemi neuroimmunitario e neuroendocrino nella depressione sarà di importanza fondamentale per capire le perturbazioni biologiche sottostanti alla depressione stessa e, di conseguenza, individuare con maggiore precisione i target delle terapie.
Parole chiave di questo articolo
Sullo stesso argomento per professionisti

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter