La stipsi cronica non organica è una patologia che interessa il 9-15% della popolazione: tuttavia, solo una piccola parte dei pazienti si rivolge alle strutture di terzo livello, spesso dopo anni di auto-terapie insoddisfacenti e numerose consultazioni mediche. La CC è caratterizzata da defecazione difficoltosa, da una persistente sensazione di evacuazione incompleta e dalla resistenza ai trattamenti. La qualità di vita è compromessa in funzione della gravità dei sintomi. Le evidenze mostrano inoltre come la CC condizioni negativamente la produttività lavorativa e il ricorso alla strutture sanitarie, il che si traduce in elevati costi diretti e indiretti per la persona e il sistema Paese.
Gli studi sinora sviluppati confrontano i pazienti affetti e quelli sani, offrendo quindi un quadro poco realistico dei risparmi ottenibili con la terapia: è noto infatti come i trattamenti più efficaci consentano di alleviare i sintomi, ma raramente una completa guarigione. Inoltre, non è chiaro se il costo della CC possa dipendere anche da fattori confondenti come comorbilità, fattori sociodemografici, stili di vita e variabili psicologiche.
La ricerca è stata condotta su 878 pazienti, arruolati da settembre a dicembre 2011 nell’ambito del progetto Laxative Inadequate Relief Survey (LIRS). I criteri seguiti per l’inclusione nello studio sono quelli previsti dal protocollo Rome III.
I dati demografici e clinici sono stati raccolti durante la visita. I partecipanti hanno inoltre completato un questionario composto dai seguenti moduli:
- Patient Assessment of Constipation-Symptoms (PAC-SYM), questionario in 12 punti che accerta la presenza e la gravità dei sintomi correlati alla stipsi. Il punteggio viene assegnato attraverso una scala di Likert in 5 livelli (0=assente; 4=molto severo);
- Patient Assessment of Constipation-Quality of Life (PAC-QoL), questionario in 28 punti che valuta l’impatto della stipsi sulla dimensione sociale, fisica e psicologica della qualità della vita;
- RAND SF-12, questionario in 12 punti che misura la percezione che il paziente ha della propria salute fisica e mentale;
- Symptom Check List-90 Revised (SCL-90R) Somatization Scale: articolata in 12 punti, verifica la propensione del paziente ad amplificare l’intensità e il significato delle sensazioni fisiche;
- Treatment Satisfaction Questionnaire for Medication (TSQM-v2), questionario in 11 punti che misura la soddisfazione del paziente per l’efficacia, la sicurezza e la praticità d’uso della terapia;
- Work Productivity Activity Impairment Questionnaire for Chronic Constipation (WPAI-CC), articolato in cinque punti: 1) ore di lavoro perse per disturbi correlati alla stipsi; 2) ore perse per altre ragioni; 3) ore lavorate; 4) impatto della stipsi durante il lavoro; 5) impatto della stipsi sulle altre attività della giornata;
- utilizzo di strutture sanitarie nei 12 mesi precedenti l’intervista.
Questi, in sintesi, i risultati:
- il punteggio medio ottenuto il PAC-SYM è 1.62 ± 0.69;
- il tempo settimanale medio di malattia è 2.7 giorni ± 8.6 ore;
- la perdita di produttività è pari al 19.7% ± 22.3%;
- la perdita di produttività registrata nei pazienti con stipsi severa (punteggio del PAC-SYM: 2.3-4.0), comparata a quella dei pazienti con stipsi moderata (punteggio PAC-SYM: 0.0-1.0) è quantificabile in 6.160 dollari/anno;
- la severità della stipsi è direttamente correlata a un più frequente ricorso alle strutture sanitarie (RRPAC-SYM: 4/01.84; p <0.01).
In conclusione, osservano gli Autori, la perdita di produttività e il ricorso alle strutture sanitarie aumentano con la severità della stipsi, con pesanti ricadute sul sistema economico del Paese. Ulteriori studi dovranno valutare la correlazione opposta, ossia se le terapie e i regimi di vita volti a ridurre la severità della stipsi possano determinare in modo diretto un miglioramento della produttività e risparmi significativi nella spesa sanitaria.