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Candida e vestibolite vulvare: come le sto vincendo

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29/07/2011

Le vostre lettere alla nostra redazione

La sofferenza legata alle patologie genitali femminili può trasformarsi in un vero e proprio calvario, e può incidere non solo sulla vita privata di una donna ma anche sulla vita professionale, e soprattutto su aspetti psicologici molto forti. È quindi veramente molto importante, per me, lasciare una testimonianza di quanto sia fondamentale, in questo ambito, fornire cure tempestive ed efficaci, operando una diagnosi seria e completa, che permetta di curare non solo i sintomi ma anche le cause del problema.
La mia storia inizia nel settembre 2010 quando, a causa di una tonsillite curata con dosi troppo massicce di antibiotici, ho contratto un’infezione da candida. L’infezione venne diagnosticata dal mio medico curante, e il ginecologo mi prescrisse una cura basata su itraconazolo e ovuli vaginali.
L’infezione apparentemente guarì, lo confermarono anche esami dettagliati fatti attraverso utilizzo di tamponi vaginali. Purtroppo però qualcosa era rimasto latente e, a novembre, mi ritrovai nuovamente con forti bruciori a valle di un disordine intestinale. Inizialmente il mio ginecologo sottovalutò la cosa e mi prescrisse ancora degli antibiotici, per la cistite. Poi, vedendo che la situazione non si risolveva, mi visitò e mi diagnosticò nuovamente la candida. Anche qui la cura fu con delle dosi piuttosto consistenti di itraconazolo e altri ovuli.
A gennaio i dolori e le perdite divennero sempre più fastidiosi e quindi mi rivolsi a un’altra ginecologa segnalatami da una struttura privata della città in cui vivo. Ma la risposta di questo medico fu a dir poco raccapricciante: «Lei purtroppo soffrirà sempre di queste infezioni, e quindi dobbiamo allungare il più possibile l’intervallo tra una e l’altra». Ma in passato avevo avuto questo tipo di problema solo una volta, per un forte abbassamento delle difese immunitarie: da allora erano passati otto anni, e non avevo mai più avuto nulla! Perché adesso sembrava quasi che la candida fosse diventata un destino ineluttabile?
A questo punto il dolore e lo sconforto anche psicologico erano veramente insopportabili, tanto che a una delle visite che ormai erano diventate per me una tortura, scoppiai a piangere dal male. Fu allora che decisi che dovevo fare qualcosa di veramente decisivo e andare dal migliore specialista in Italia: la situazione era ormai diventata insopportabile e anche sul lavoro non riuscivo più a concentrarmi come dovevo.
Fu mia madre che mi segnalò il nome di una dottoressa che aveva sentito alla radio. A marzo presi appuntamento con lei, e finalmente mi trovai di fronte a una persona competente, che cercò di capire non solo tutti i dettagli sulla comparsa della patologia, ma anche tutti i risvolti psicologici che in qualche modo andavano a impattare sulla mia salute.
La situazione purtroppo era ormai degenerata: a partire dalla candida, in seguito ai ripetuti e dolorosi tentativi di avere rapporti con mio marito, la patologia si era trasformata in una vestibolite vulvare con una vasta infiammazione e mialgia.
La dottoressa però non si arrese, e mi diede una cura a 360 gradi, sia per evitare il ritorno delle micosi, sia per curare l’intestino con fermenti e una dieta appropriata, e infine anche per fronteggiare – con appositi farmaci antinfiammatori e rilassanti – l’infiammazione vulvare e la mialgia.
Grazie a lei, dopo soli tre mesi di cura sono migliorata tantissimo e ora sto facendo una cura di prevenzione per evitare recidive. Quando sento ancora bruciori mi spavento un po’, ma continuo a seguire fedelmente la cura e spero tanto che nei prossimi mesi la guarigione sia completa.
Ringrazio la mia dottoressa per la disponibilità e la grande professionalità con cui lavora, e che la rendono una persona davvero speciale!
Con affetto e stima, Maria Celeste
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